Rif. Cascina di Lago e laghetto – Val Marcri

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Data escursione24.06.2021
Tempistiche senza pausaSvizzeraMobile: 07h00
Nostre: 05h30
Lunghezza~14km
Dislivello+1’670m / -1’670m
Mezzi di trasportoSe si prevede di utilizzare i mezzi di trasporto, bisogna arrivare con il bus fino a Personico.
Sono da aggiungere ca. 2 km e +300/-300 metri di dislivello.

Da Bodio Stazione FFS prendere il BUS 125 verso Personico Piazza e scendere al capolinea.
ParcheggioParcheggio Val d’Ambra
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BambiniQuesta gita non è consigliata ai bambini
AcquaFontane presenti a:
Ramlit, Cavallumo, Alpe Marcri (ma non funzionava), Stabbio di Mezzo (ma usciva un colore strano), Cascina di Lago.

Per i cani, oltre alle fontane sopra c’è: dal bivio della Val Marcri fino a Cascina di Lago, il fiume Margarasca.
Informazioni sui Rifugi
Alpe Marcri
Stabbio di Mezzo
Cascina di Lago
Tutti e tre i rifugi sono molto spartani, sprovvisti di doccia e qualsiasi tipo di comfort. Hanno il necessario per scaldare (stufa a legna), cucinare e mangiare ma dovete portarvi tutto da casa come: cibo, bevande, materassino, sacco a pelo, ecc

Nei periodi di caccia alta, non si può pernottare e alloggiare nei rifugi!

Alpe Marcri, 1’602m: 6 posti letti
Stabbio di Mezzo 1’746m: 6 posti letto
Cascina di lago 1’984m: 4 posti letto (ma strettissimi, meglio se solo 2 o 3 persone)

Riservazioni:
Patriziato di Personico
Tel.: +41 91 873 20 70
e-mail: patriziatopersonico@bluewin.ch
Cani in CapannaSiccome sono piccole cascine, riserverete sempre e solo per voi, potete portare i vostri cani e farli dormire per terra.

Portate con voi coperta, cibo, ciotole e tutto l’occorrente per far star bene il vostro cane.
Alla partenza, pulire bene il pavimento per i prossimi ospiti.
Altre informazioniPatriziato Personico
ATTENZIONEUn punto esposto per questa passeggiata:
prima di arrivare alla piana del Laghetto e Cascina di Lago.
Chi soffre di vertigini potrebbe avere problemi a passare!

Idilliaco vero?
Questo laghetto è magico, come pure la sua cornice fatta di pura roccia.
È ufficialmente diventato il mio laghetto preferito in assoluto!

⤖ Consiglio quest’escursione a persone allenate, con un buon senso dell’orientamento e che sappiano leggere una cartina!

Questa valle è selvaggia e poco conosciuta.
La segnaletica è praticamente inesistente ed i sentieri, a causa del folto bosco, possono venire nascosti.

Ma facciamo un passettino indietro.

Sia Simone che la sottoscritta lavoriamo a Pollegio, alle Centrale d’Esercizio FFS e quando diluvia, vediamo questa enorme cascata vicino a Personico che butta fuori litri e litri d’acqua, quasi volesse creare un solco al suo toccar terra.
Una potenza pazzesca!

Questa cascata viene formata dalle acque della Diga della Val d’Ambra (che viene alimentata dal fiume Rierna) e quando piena, viene aperta e svuotata.

Curiosi di capire che cosa ci fosse dietro il bacino, cerchiamo di orientarci un po’ su Svizzera Mobile.
Leggendo bene la cartina troviamo questo laghetto, senza nome, alimentato dal fiume Margarasca (mai sentito prima) che passa da una Valle a noi totalmente sconosciuta, la Val Marcri!

La cosa che ci ha incuriosito di più è che proprio non si trovano informazioni su questa Valle, il vuoto più assoluto, ma siamo tanto curiosi e pianifichiamo la giornata, come spesso accade, senza troppe aspettative.

Noi lasceremo l’auto proprio a fianco della Diga della Val d’Ambra ma per vederla bisogna fare un altro sentiero che… ve lo racconteremo una prossima volta!


Iniziamo la nostra escursione, seguendo la strada asfaltata che sale da dietro il posteggio, per poi continuare su un sentiero molto bello, largo e pulito che porta alla Val d’Ambra.

La nostra vera avventura inizia a 20 minuti dalla partenza.
Proprio al bivio che vedete qui sopra.
Noi, ovviamente, prenderemo il sentiero sulla destra indicato da un piccolo foglio plastificato su un albero, vecchio di non so quanti anni e quasi illeggibile.
Purtroppo abbandoniamo le indicazioni bianche rosso bianche e seguiamo l’altro sentiero che ci porterà a Ramlit.

(Magari chiediamo al Patriziato di Personico una segnaletica più resistente e visibile?) 😛

Arrivati a Rammlitt e superati i due rustici (contando anche quello piccolino, direi tre)
saliamo i gradini sulla destra che ci portano verso Quattrogambe con i suoi altri due rustici.

Superiamo anche questi e sulla sinistra di quello grande e bellissimo
(usciti dal bosco lo noterete subito)
continua la nostra avventura, INTO THE WILD!

Dopo circa 40 minuti di noia, umido, caldo e salita ripida, finalmente vediamo un bellissimo paesaggio uscendo dall’interminabile bosco di castagni.

WELCOME TO CAVALLUMO (o Monti di Personico per i locals)
dove ci concediamo un momento di relax,
riempimento borracce e due chiacchere con Fiorenzo e sua moglie Angela,
conosciuti proprio in quel preciso momento.

Qui a Cavallumo bisogna fare un pochino di attenzione,
le indicazioni sono inesistenti e noi dobbiamo prendere il sentiero che passa dietro il Cascinale quindi,
cartina alla mano e cercatelo!

Per aiutarvi, se non siete pratici con la Cartina,
potrete cercare una Cappelletta rotonda in legno,
posta tra alcuni rustici.

Lì dietro c’è il sentiero che vi poterà al bivio di Tei!

Ecco che finalmente vediamo un’indicazione che sembra portarci proprio dove vorremmo andare noi.
Il bosco inizia a mutare e dai castagni passiamo a faggi e larici,
il profumo intenso di pino ci inebria e con il sudore fino a sotto le mutande,
continuiamo la nostra escursione.

Questo tratto di sentiero è fatto di ripide salite, a volte più dolce e pianeggiante.
Vedrete che non è molto battuto, il sentiero è evidente
ma con la crescita del bosco rischierete di vedere poco.

Un consiglio? Non fatelo se piove, alcuni punti sono maltenuti e non hanno radici,
sassi o appoggi per il piede ma solo terra, a dipendenza della pendenza potreste scivolare.

Quest’immagine vi mostra proprio come sono le condizioni del sentiero,
seppur visibile, bisogna stare attenti!

Finalmente incrociamo il fiume Margarasca.

Che felicità.
Da questo punto sappiamo (perchè abbiamo controllato la cartina)
che la passeggiata sarebbe stata un po’ di lieve e gentile con le nostre povere gambe,
inoltre il paesaggio è totalmente cambiato, larici e rododendri ci circondano,
creano un mix di colori pazzesco.

Attraversiamo il fiume, con non poca difficoltà.
Per questa gita consiglio scarpe impermeabili,
non esistono sassi comodi o ponti sul fiume
e lo dovremmo attraversare più volte.

In più, proprio in questo punto essendo ombreggiato,
i sassi scivolano tantissimo quindi DOPPIA ATTENZIONE!

Ma a rallegrarci è un’indicazione piccolissima ma utilissima su un larice: LA VAL MARCRI CI ASPETTA!

La prima gioia: il Rifugio Alpe Macri

Noi amiamo alla follia i rifugi e siamo sempre molto curiosi di esplorarli e fantasticare su una possibile notte lì.
Devo dirvi che la magia del momento è stata rotta quando, aperta la porta, siamo stati assaliti da un odore di brace vecchia, muffa e umido.

Per quanto il posto sia stupendo, lo lascio volentieri ai cacciatori e passanti.
Firmiamo il libro e continuiamo verso il prossimo pit-stop.

Il secondo Rifugio della vallata è lo Stabbio di Mezzo, a 15 minuti circa dal primo,
riconoscibile dal suo enorme pupin costruito davanti alla legnaia.
Anch’esso munito di stufa a legna e camino
e sembra molto più accogliente del Rifugio Alpe Marcri!

Brevissima pausa (la fame iniziava a farsi sentire) ed usciamo,
rimanendo basiti davanti all’ultimo muraglione che ci aspetta prima di arrivare al laghetto.

Avrei voluto mollare tutto
e non proseguire ma il fiume che scende in mezzo a quei massi giganteschi,
creando un vortice di acqua, colori e sensazioni positive
mi hanno dato abbastanza energia da poter proseguire.

È arrivata la parte più critica della giornata, evitate di andare oltre lo Stabbio di Mezzo se piove oppure il terreno è troppo umido.
Da qui fino alla Cascina di Lago è tutto sassi ed a tratti ripido ed esposto!

Attraversiamo il torrente (dove si riesce) e pregate che non sia in piena perchè non ci sono passaggi alternativi.
Riprendete la traccia del sentiero.
Inizierete a salire su una pietraia dapprima, per poi zigzagare tra sentiero, larici e scalini in sasso.

Non è per nulla complicato o difficile ma, prestate attenzione!

Questo è il punto più vertiginoso e pericoloso:

Freccia blu ⤖ Mi sono completamente scordata di fare la foto a questo bellissimo arco, ammiratelo perchè è stupendo!

Linea viola ⤖ bastoni alla mano e sicurezza, è uno strapiompo di sole rocce

Cerchio arancione ⤖ abbassate la testa anche se ci passate, se dovesse toccarvi lo zaino su questa roccia, rischiate di perdere l’equilibrio e cadere di sotto, prudenza!

ARRIVATI A CASCINA DI LAGO!

CHE MERAVIGLIA!!!

Sono rimasta stupefatta dalla bellezza di questo pianoro, del suo rifugio costruito sotto le rocce e del laghetto in lontananza con la sua cascata.
La felicità è salita alle stelle.

Ci siamo cambiati in un nano secondo, lasciato gli zaini in Rifugio, preso l’occorrente per pranzo e qualche foto e via, partiti alla volta del laghetto.

Ero senza parole, un laghetto di questa bellezza, in Ticino e con potenzialità per un sentiero un po’ più serio, ma sconosciuto!

Proprio per questo, è diventato il mio preferito.

Non riesco nemmeno a descrivervi la cornice che circonda il laghetto perchè troppo, ma troppo bello.

Senza guardare bene la cartina, noto che sopra alla cascata che da sul laghetto c’è un’altra pianura e mentre Simone scappa in Rifugio a prendere la giaccavento, io mi arrampico su per le rocce e vado a vedere cosa c’è sopra.

Sorpresa delle sorprese, UN ALTRO LAGHETTO!
Certo, non sarebbe stata una sorpresa se avessi osservato bene la cartina ma, sono contenta di non averlo fatto perchè la gioia era cresciuta a dismisura e la stanchezza totalmente sparita.

Ho approfittato per qualche ultimo scatto prima di ridiscendere e tornare da Simone per pranzo.

Personalmente ho lasciato questo laghetto con un certo rammarico dentro di me.
Seduti a pranzo ed ammirando il paesaggio, vedevo qualche pupin sparso quà e là, come se volessero indicarmi la via per il Pian Tasin e la traversata verso la Val Gagnone/Val d’Ambra ma, non conoscendo la zona abbiamo preferito rifare lo stesso identico sentiero.

Non mancherò di tornare, spero molto presto per continuare la mia esplorazione della zona.

MA CHE SCEMA, non vi ho nemmeno presentato il Rifugio Cascina di Lago:

E volete sapere una cosa?
Ero talmente contenta di essere lì, che l’unica foto scattata all’interno del Rifugio Cascina di Lago è questa qui sopra 😛

Sappiate che ci sono 4 posti letto (ma secondo me sono 2, massimo 3)
e che al suo interno ho trovato molto più ordine e pulizia degli altri rifugi.
In più a fianco, stanno costruendo una struttura in legno
(che non c’entra nulla con il paesaggio ma… degustibus)
con docce e bagni.
Chissà quando sarà pronta?

Spero vivamente che possiate pianificare quest’escursione perchè ne vale veramente la pena!
Io vorrei tornarci presto e… chissà se ci vedremo?

Torniamo a Valle dallo stesso sentiero, non volevo perderci ulteriormente all’interno di questa meravigliosa Valle.
Erano le 13.00 ed il radar minacciava pioggia e temporali per le 16:00.

Siamo scesi talmente veloci che alle 15:00 abbiamo incontrato ancora Fiorenzo ed Angela
che gentilmente ci hanno offerto la loro buonissima Gazzosa dei Monti <3

A presto amici, alla prossima escursione!

Stephanie, Simone, Argo&Naíra

Pubblicato da

Insieme ai miei due fedeli amici a quattro zampe, Argo & Naìra, giriamo il Canton Ticino e la Svizzera alla ricerca di bellissime avventure da vivere insieme e condividerle con voi.

6 pensieri riguardo “Rif. Cascina di Lago e laghetto – Val Marcri

    1. Giovanna ciaooooooo!
      È una valle stupendissima, perfida ma stupenda.
      Mettila in lista ma prepara cartina, acqua, gambe e tante parolacce perchè le prime due ore e mezza ne dirai tante 😛

  1. Ciao e grazie per l’ottima recenzione.
    Sono stato in Val Marcri negli anni settanta con degli amici e abbiamo pernottato alla cascina di Lago. Sentieri quasi inesistenti e cascinali mezzo abbandonati. Spifferi vari e fumo del focolaio che usciva dalle piode del tetto. Dalle vostre foto mi sembra che questi sono stati riattati. Tanto meglio. Vi faccio avere un articolo sulla Val Marcri con delle belle foto di Edy Riva (vedi link): “Valli dimenticate. Dove porta la fame”, edizioni Salvioni, 1997, pp. 98-109.
    Riva descrive una quindicina di valli dimenticate del Ticino : un esempio der le vostre prossime gite.
    Ancora grazie e tenetemi al corrente delle vostre avventure
    Silvio

    http://www.elyriva.ch/vecchiosito/ValliDimenticate.htm

    1. Buongiorno Silvio e grazie mille per il suo bellissimo commento.
      Certo che ne sono passati di anni dagli anni ’70 e mi fa piacere sapere che già allora era una Valle selvaggia, come lo è tutt’ora.
      I cascinali sono stati probabilmente tutti riattati, lo si nota dai loro bellissimi tetti. Credo che però il fumo dai camini e l’odore forte di brace vecchia c’era allora come c’è oggi. Ma è proprio questo il bello dei rifugi non custoditi, quelli “vecchio stile” dove ci si rifugiava.
      Io la rigrazio di cuore per questo suo link al libro che sicuramente non mancherò di cercare in libreria (sperando ci sia ancora). Io amo trovare posti quasi sconosciuti dove poter scoprire perle del nostro bellissimo Cantone.
      Le auguro una ottima settimana,
      Stephanie

      1. Buongiorno Stephanie
        e grazie per il suo scritto a seguito del mio commento sulla val Marcri.
        Purtroppo non vedo più i nostri contributi su questa pagina. È successo un disguido ?
        Ancora bravi per la vostra iniziativa. Dalle mie parti (Svizzera Romanda) cerco anche io zone selvagge e dimenticate da percorrere con il Club Alpino ma sono molto più rare che nella Svizzera italiana.
        Buona serata
        Silvio

      2. Dovrebbe vedersi ora, penso che nel rispondere ho fatto un click di troppo.
        La Svizzera Romanda mi manca, due volte all’anno cerchiamo sempre di “scappare” per qualche passeggiata nel Vallese ed abuso di fondue, ma causa Covid il 2020/2021 è stato scarso di visite, peccato!
        In Ticino siamo ancora fortunati, soprattutto se si parla di Rifugi e appunto, Valli sconosciute. Ma voi avete i vostri maestosi 4’000 che ogni volta ammiro dal basso ma non ho ancora il coraggio di raggiungere.

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