Sassariente (1768m) dai Monti della Gana

Clicca qui per aprire la cartina su Svizzera Mobile

Clicca qui per scaricare il percorso in GPX

Data dell’escursione10.11.2022
(in precedenza l’avevo fatta nell’ottobre del 2019 ma purtroppo pioveva)
DifficoltàT2 -> sentiero di montagna
T3 -> gli ultimi 10 minuti prima di arrivare alla cima del Sassariente (attrezzato con catene e molto esposto)
Copertura telefono3 su 5 su quasi tutto il percorso
In alcuni punti solo 1 su 5
Tempistiche (senza pausa)03h10min
Lunghezza7.10km
Dislivello complessivo+715m/-715m
Mezzi di trasportoNon è possibile l’uso dei mezzi di trasporto per arrivare ai Monti della Gana.
PosteggioClicca qui per aprire Google Maps
Posteggio gratuito, non è più necessario acquistare il ticket giornaliero.
BambiniQuesta versione è adatta a bambini sopra i 7 anni.
Da valutare sul posto perché l’ascesa al Sassariente, anche se il sentiero è messo in sicurezza, è molto esposto!
AcquaDue fontane presenti: la prima ai Monti della Gana e la seconda a A Grossèca.
Pochissima acqua a disposizione per i cani, per Argo e Naìra avevo con me 1L.
Informazioni utiliPer chi soffre di vertigini, l’ultimo tratto di sentiero verso la cima potrebbe essere difficile da affrontare. È tutto assicurato e vi è una passerella in legno ma è doveroso informarvi che può essere pericoloso (data l’umidità).
Per i cani invece mi preoccuperei solo se avete quadrupedi a cui piace correre e fare i matti. Se avete cani che seguono il sentiero in modo calmo allora potrete salire con loro.
Dovete sempre pensare che i cani hanno 4 zampe ed il loro equilibrio è diverso dal nostro.
Personalmente farei attenzione solo a cani agitati e a cani troppo piccoli (che potrete prendere in braccio).

Se dovessi descrivere questa passeggiata con alcuni aggettivi sicuramente userei:
adrenalinica, coinvolgente, panoramica, facile (ma non per tutti).
Il Sassariente è unico! Conosciuto per la sua vista spettacolare e temuto da molti per la salita finale!


Correva l’anno 2019, con due amici e Simone, decidemmo di visitare la zona dei Monti Motti e salire al Sassariente.
Era una giornata scura, nebbiosa e minacciava pioggia ma almeno le montagne erano prive di nubi, insomma tradotto in parole povere, non avremmo visto anima viva!
Quell’avventura finì con un Sassariente ricoperto di nebbia ma uno zaino pieno zeppo di porcini.
Sapevo che sarei dovuta assolutamente tornare per ammirare il panorama!

Passarono gli anni e dimenticai quella bellissima giornata, uggiosa ma che profumava di risotto ai funghi, fintanto che Manuela mi chiese se avessi voluto fare due passi con lei.
Ho accettato pur sapendo che per le ore 15:00 dovevo essere a casa. Iniziai a far andare il cervello a mille cercando di capire a che ora sarei dovuta partire, il traffico, la meta, le tempistiche…. ed eccolo lì che mi tornò in mente questa cima.
Il giro classico dai Monti Motti l’avevo già fatto quindi le proposi il Sassariente dai Monti della Gana e Manuela accettò subito.

Ore 07:00 parto da casa.
Ore 07:20 sono a Melide a recuperare Manuela.
Ore 08:30 siamo ai Monti della Gana.
Meglio di quanto potessi immaginare per un giovedì mattina di novembre.

Il tempo di ammirare il mare di nebbia sulla piana di Magadino e verso le 8:50 iniziamo la nostra mattinata nel Locarnese.
Fa caldo, troppo per essere novembre. Avevo con me la giacca a vento, un giacchettino, fascia, guanti e tè caldo ed avevo letteralmente esagerato (come sempre)!

Il sentiero è ben segnalato ed inizia con un meraviglioso bosco di faggio che però nasconde tutte le sue insidie sotto una coltre abbondante di foglie secche cadute, segno che l’inverno è alle porte.

Per questo tratto di sentiero consiglio l’utilizzo dei bastoni da trekking, il sentiero è stretto e purtroppo in alcuni punti non si capisce se è più largo, le foglie ne coprono gran parte, è abbastanza ripido anche se non pericoloso ma avere almeno un bastone in mano potrebbe aiutarvi a non scivolare.

Questo sentiero è stato recentemente rinnovato e lo si può notare dal ponte ad inizio escursione, da passaggi con catene per non scivolare e da gradini in pioda nuovissimi.

L’ho trovato un sentiero molto panoramico e molto piacevole da percorrere, ha tante distrazioni e non vi lascia il tempo per annoiarvi, nemmeno l’escursionista più esigente!

Dopo un primo tratto semi pianeggiante inizia un serpente che vi farà guadagnare di quota.
Prendete fiato quando potete e possibilmente fermatevi dove la vista si apre sulla Piana di Magadino, giusto per catturare l’energia necessaria a proseguire.



In alcuni punti il sole padroneggia e con alte temperature (esempio in estate) potreste prendere VOI ed il vostro cane un colpo di calore, prediligete la primavera o l’autunno, oppure partite la mattina presto per ammirare l’alba sulla cima, dev’essere qualcosa di magico!

Ci siamo quasi, ancora un paio di curve e saremmo arrivate ai piedi del sentiero che porta alla cima.
Fin qui, a parte qualche foglia di faggio di troppo, il sentiero è facile, bello e relativamente impegnativo (dipende dalla vostra resistenza fisica ma vedrete, con calma e pazienza tutti riescono ad arrivare fin qui!)

Il mare di nebbia piano piano si stava dissolvendo e noi eravamo felici, avremmo potuto ammirare il paesaggio a pieno!

Ora arriva la parte più difficile per alcuni di voi: chi soffre di vertigini.

Il percorso è tutto assicurato, la passerella è ben salda e le catene vi aiuteranno a farvi mantenere la calma.
Non è impossibile ma l’adrenalina a mille è assicurata!

Argo e Naìra sono saliti in un batter d’occhio, infatti preferisco lasciarli liberi in queste situazioni perché riescono a cavarsela meglio liberi dal guinzaglio.
Se avete cani che fanno avanti e indietro è comunque fattibile ma assicuratevi che non ci siano persone che stanno salendo/scendendo, potrebbe essere molto fastidioso e pericoloso avere un cane che vi scorazza in mezzo ai piedi.
Se invece avete un cane non un predatorio molto alto, potreste avere serie difficoltà a scendere, valutate quindi BENE il carattere del vostro cane prima di salire.

Un passo dopo l’altro Manuela ed io siamo arrivate fino in cima, CHE LO SPETTACOLO ABBIA INIZIO!

Come prima cosa, ci posizioniamo sulla panchina a fianco alla croce e ci beviamo un tè caldo, ammirando il bellissimo paesaggio che ci si pone davanti.

Dopo il nostro tè ed il momento contemplativo è ora di scattare qualche fotografia.
Tra telefono, macchina fotografica e drone ci sbizzarriamo un pochino prima di scendere.

Ci siamo talmente concentrate sul paesaggio innanzi a noi che ci siamo dimenticate di salutare Mr. Pizzo Vogorno dietro di noi, Mr. Madone ed Mr, Poncione d’Alnasca che fa capolino da dietro Mr. Vogorno. Che vista da togliere il fiato! Chissà al mattino presto poi…. magari un giorno la tentiamo!

Torniamo indietro un pezzetto, fino al bivio per la cima per poi prendere il sentiero sulla sinistra, quello che porta ai Monti Motti.
Giungiamo al “muro dei polacchi”.
Se siete interessati a scoprire qualche aneddoto in più su questo muro e sulla croce del Sassariente, vi consiglio quest’articolo dell’Azione:
Azione – Settimanale di Migros Ticino La paternità del muro

Subito dopo il muro, seguite il cartello:

Ora l’escursione diventa una passeggiata, sarà tutto in discesa e in circa 2 orette (comprese fotografie) ritornerete ai Monti della Gana.
Dovrete arrivare all’Alpe di Fopiana ma nel mentre, fermatevi ad ammirare nuovamente il paesaggio incorniciato da enormi pini (oppure abeti? faccio sempre fatica a riconoscerli).

Arrivati all’Alpe della Fopiana, scendete ancora un pochino sul sentiero fino ad arrivare ad un bivio con dei cartelli ufficiali che vi indicano il sentiero.
Ma voi dovrete girarvi a 180° e vedrete un cartello giallo, non ufficiale che vi porta a sinistra e la scritta parla chiaro: Monti della Gana 01h45min.
Noi andremo a prendere proprio quel sentiero perché il più veloce per tornare all’auto.

Questo è un vecchio sentiero, ancora in uso ma che non viene più mantenuto dall’ente Ticino Sentieri.
Ogni tanto mi piace sperimentare qualcosa di nuovo e questo sentiero si è rivelato ricco di soprese, per la precisione:
un cervo e 3 camosci.

Arrivati a Grossèca, fate rifornimento d’acqua a questa fontana.
Troverete una ciotola per cani, con dentro un sasso… serve a non farla volare via in caso di forte vento, se la utilizzate PF rimettereci dentro il sasso 🙂

A sinistra della fontana c’è il sentiero che dovrete prendete.
NON seguite le frecce blu disegnate sugli alberi, ne vedrete tantissime ma non sono per voi.

Voi dovrete proseguire in piano, e non più salire o scendere troppo!

Da Grossèca in avanti fate attenzione alle foglie e al sentiero, il bosco di faggio (come detto prima) nasconde trabocchetti e radici fastidiose che potrebbero rendere la nostra fine giornata qualcosa di spiacevole e doloroso.

Arriviamo all’automobile, sudate per colpa del caldo ed affamate, erano le 13:30 ma io avevo lasciato il pranzo a casa così salutiamo i Monti della Gana e scendiamo a valle, felici di aver trascorso una giornata così soleggiata ed aver goduto di una mattinata mite e prima di nuvoloni.

Il Sassariente è una cima, anche se relativamente bassa, che va visitata e vissuta.
Vi farà vivere mille emozioni e secondo me tutti dovrebbero provare a salire.
Nel mio blog spesso scrivo che è difficile, che bisogna fare molta attenzione e che è meglio quel pizzico di prudenza in più che in meno.
Lo faccio principalmente per rendere attenti tutti i visitatori al fatto che potrebbe esserci un pericolo, ma non sempre la mia visione del difficile è la vostra ed è per questo che dovete sempre valutare le vostre capacità sul posto, ascolta SÌ i consigli ma provare! Calcolando le giuste tempistiche, si può sempre tornare indietro sui propri passi.

Cari escursionisti GRAZIE MILLE per essere arrivati fin qui.
Vi auguro tantissime e bellissime escursioni <3
Se avete voglia, scrivetemi nei commenti la vostra opinione sulla salita al Sassariente.


Vuoi rimanere aggiornato su tutte le nostre prossime avventure?
Iscriviti qui sotto
:

Oppure seguici sui nostri Social Network

Pubblicato da

Insieme ai miei due fedeli amici a quattro zampe, Argo & Naìra, giriamo il Canton Ticino e la Svizzera alla ricerca di bellissime avventure da vivere insieme e condividerle con voi.

Rispondi