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Data dell’escursione | 02.08.2019 notte in tenda 19.06.2022 evento 8zampeontheroad hike with us 21.10.2022 Arianna & Lea |
Difficoltà | T2 Escursione di montagna di media difficoltà |
Copertura telefono | Fusio – Vacarisc di Fuori: 3 su 5 Vacarisc di Fuori – Lago Mognola: 0 su 5 Lago Mognola – Acquedotto: 0 su 5 Acquedotto – Fusio: 3 su 5 |
Tempistiche (senza pausa) | 04h00min |
Lunghezza | ~10km |
Dislivello | +850m/-850m |
Mezzi di trasporto | Da Locarno Stazione prendere il bus 315 FART in direzione di Cavergno, Paese e scendere a Cavergno, Paese. Da lì utilizzare l’AutoPostale 334 in direzione di Fusio, Paese e scendere a Fusio, Paese. |
Posteggio | Clicca qui per aprire Google Maps (Parcheggio gratuito) Via Cantonale 8, 6896 Lavizzara |
Bambini | Dai 10-12 anni in su abituati a camminare. |
Acqua | 3 fontane presenti: In paese a Fusio, Alpe di Vacarisc, prima dell’Acquedotto vicino ad una cascina. Per i cani invece acqua molto presente. Portare comunque 1L di acqua per voi e qualcosina per i cani più assetati. |
Informazioni utili | Escursione di montagna poco impegnativa per chi è abituato a camminare e adatta a tutti, anche ai meno esperti. È adatta anche ai cani di piccola taglia (noi siamo stati accompagnati da due Chihuahua). Persone con problemi alle ginocchia potrebbero fare fatica tra l’Acquedotto e Vacarisc di Fuori. Al Lago Mognola potrete campeggiare ed è bellissimo, non c’è legna per il fuoco quindi munitevi di fornellino a gas. Tra la fine di giugno e la metà di settembre circa un gregge di capre è presente su in Corte di Lago. |

Non so come mai, l’escursione al Lago Mognòla non l’ho mai documentata nel blog.
Anzi, a dire il vero un motivo c’è, mi mancavano fotografie!
Nel 2019 mi sono goduta il momento con alcuni amici e le fotografie per il blog non erano state calcolate tra le risate e la compagnia.
Mi ero presa una pausa, approfittando del fatto che al lago non c’è rete.
In seguito sono tornata al Mognola nel 2022 con l’evento organizzato da me “hike with us” ed è stato bellissimo ma impegnativo, anche qui, poche fotografie e tantissime chiacchere!
MA fortunatamente Arianna ha deciso di andarci recentemente per il foliage autunnale e gentilmente mi ha concesso l’utilizzo delle sue fotografie così mi sono decisa: È ARRIVATO IL MOMENTO DI SCRIVERE L’ESCURSIONE AL MOGNOLA.
Ogni tanto è bello anche godersi il momento, senza troppi pensieri e senza tecnologia.
Provate per credere!

La giornata parte dal posteggio presente a Fusio, piccola frazione in Val Lavizzara. Conta 50 abitanti ed è abitata tutto l’anno.
Pochi abitanti ma con un ampio parcheggio, proprio sulla strada che porta alla diga del Sambuco. Potrete lasciarla lì, arrivando però presto alla mattina perchè si riempie facilmente, soprattutto in estate.
Per imboccare la via per il Mognola, dovrete tornare all’inizio del posteggio e seguire la segnaletica gialla che vi porterà su un sentiero ampio, tipo strada forestale per un breve tratto prima di entrare nel bosco.

Il percorso non presenta difficoltà ed è interamente segnato in bianco-rosso e fino alla Corte di Vacarisc (sulla cartina segnato come Vacarisc di Fuori) si camminerà sia su sentiero che su strada sterrata.
Tra la Corte di Vacarisc e la Corte di Mognòla, il sentiero è fatato, in salita, ma meraviglioso!
È un bosco di pini e larici e quando la luce del sole inizia a farsi spazio tra gli aghi, crea un gioco di colori bellissimo.
Nel periodo giusto, potrete ammirare i rododendri alpini in fiore che creano quell’atmosfera quasi surreale, quasi dovessero sbucare uno gnomo ed una fata da dietro un albero.

Questo ovviamente in primavera-estate, immaginatevi invece la stessa situazione ma con i colori autunnali.
Infatti questo bosco di “resinose” è in prevalenza composto da larici che, con l’arrivo dell’autunno cambiano colore per poi perdere i loro aghi e rendere i sentieri dorati.
Arriviamo alla Corte Mognòla, uscendo dal bosco incantato e …. non troverete il lago!
Troverete però tre cascine in sasso tra cui una ristrutturata ma alla quale non è stato torto nemmeno un capello, lasciata nel suo aspetto originale proprio per dare idea di cosa succedesse all’Alpe ai tempi che furono.
Se andrete in estate, sarà aperta e all’interno ospita una mostra sulla vita degli alpigiani di un tempo con fotografie e testi nonché utensili.
È una mostra molto interessante che vi occuperà circa 20 minuti se guardata a fondo.

Lasciamo la Corte Mognòla per dirigerci verso l’ultima salita impegnativa della giornata.
Ci restano solo 30 minuti fino al laghetto ed il sentiero non sembra lasciarci tregua quindi, sotto con l’ultimo sforzo!

Prima ancora del lago Mognòla vediamo il ponticello posto sul Ri di Mognòla ed i suoi due larici, posti perfettamente creando un’immagine da cartolina.
Se alziamo lo sguardo verso l’alto, il Pizzo Canà, i Tre Corni e l’Uomo guardano imponenti giù verso il lago e tra loro solo un lunga parete rocciosa li separa.
Il lago Mognòla è alimentato da sorgenti nel sottosuolo, tutt’ora è presente un antico ghiacciaio sotto la montagna e ve ne renderete conto quando toccherete l’acqua del lago, È GELIDA!

IL GIGANTE BUONO
Ora vi racconto un po’ cosa che ci è successo nel 2019 in campeggio al Mognòla.
Simone, Sergio ed io siamo partiti alle 13:00 circa da Fusio per raggiungere il Lago Mognòla, Samuel ci avrebbe raggiunto più tardi, arrivava da Losanna.
Arrivati a Corte Mognòla un cane simil Border Collie inizia a seguirci, innamorato perso di Naìra.
Non sapendo di chi fosse, abbiamo lasciato che ci seguisse in quanto avevo cibo a sufficienza per tutti e tre i cani (in caso fosse restato con noi), inoltre non c’era rete telefonica e non avrei potuto chiamare/contattare nessuno per aiutarmi a capire chi era quel bel Boder Collie.
Arriviamo al lago Mognòla, montiamo le tende e …. la legna?
Eravamo sprovvisti di ascia, legna intorno ve n’era poca e noi avevamo 2kg di picanha da cuocere per cena.
HELP!
Iniziamo ad interrogare le persone riguardo al cane e ci viene segnalato Lino, in zona Corte di Lago in una piccola cascina sopra il lago.
Sergio sale a riportargli il cane e torna da noi raccontandoci della cascina e dei pastori che curavano le capre e gregge.
Nel frattempo arriva Sam e tutti quanti proviamo a cercare legna, andando verso l’Alpe Mognola ma nulla da fare, era veramente poca anche se bastava per avviare un fuocherello iniziale.
Samuel e Sergio decidono di andare a chiedere a Lino qualche coccio di legno per cuocere la carne mentre Simone ed io preparavamo l’aperitivo.
Ebbene, dopo un’ora e mezza arrivano, leggermente barcollanti e con un ramo gigantesco appresso.
Insomma, Lino lì aveva ringraziati per avergli riportato il cane, con una fiasca di vino bevuta insieme!
La sera la passiamo tra qualche birra, un Amaro Generoso ed una bottiglia di Sottobosco.
STUPENDO!
Alla mattina Lucky (il cane di Lino) viene a farci visita nuovamente.
Prepariamo la colazione con treccia fatta in casa, marmellata, caffè al fuoco ed una vista spettacolare sul laghetto, cosa chiedere di più?
Dopo un’oretta di chiacchere e caffè decido di portare Lucky a Lino, noi saremmo scesi a breve verso valle e non volevo portarmi Lucky a casa.
I tre moschettieri Simone, Sergio e Sam vogliono assolutamente accompagnarmi da Lino.
Saliamo la collina che ci porta a Corte del Lago, ignari che una seconda colazione ci avrebbe atteso con latte di capra appena munto.
Lino ci racconta che anni prima tutto il formaggio veniva prodotto in questa cascina, ma a me sembrava piccolissima per 4 persone ed entro al suo interno incuriosita.
Rimango sbalordita quando vedo 3 letti accatastati in fondo, una specie di camino all’entrata ed un piccolo posto per giacche e vestiti sulla sinistra ed il tutto misto ad un forte odore di fumo, il quarto letto invece è all’esterno, all’interno di quello che sembrava una supposta gigantesca fatta di plastica.
Uscendo dalla cascina continua a raccontarmi di come è cambiata la legge sull’igiene e come hanno costruito un tubo per portare il latte alla Corte di Vancarisc e da lì produrre il formaggio.
Salutiamo Lino, perchè ormai si era fatto mezzogiorno e due pescatori, vedendo il nostro fuoco ancora acceso ci regalano due trotine fario da fare al fuoco.
Cambiamo il programma e tiriamo fuori qualche verdura dalla zaino e qualche luganighetta per il pranzo, un improvvisato ma appetitoso pranzetto.
Qui finisce la nostra avventura in tenda, riprendiamo quindi il nostro giro.
Dal ponticello sul lago Mognòla si prosegue verso la Corte della Sassina e verso la Corte Canè dove troviamo moltissimi arrampicatori.
La zona infatti è (penso) la prediletta da chi pratica questo sport in Ticino, vedo spesso fotografie e storie di persone che passano dal Lago Mognòla per arrampicare.
Dopo qualche scatto proseguiamo ed arriviamo alla Corte Canà dove un paio di secoli fa venne costruito un acquedotto, chiamato l’Acquedotto di Canaa, lungo 1’500 metri che serviva ad abbeverare il bestiame e ad irrigare i pascoli più aridi della zona, la Corte del Sasso.
Da Corte di Sasso prendetevi una pausa per ammirare il paesaggio, da lì infatti avrete una bellissima vista sulla Val Sambuco e sull’omonima diga.
A scendere da Corte di Sasso fino a incontrare nuovamente il sentiero ad altezza Vacarisc di Fuori ci vorranno ancora circa 40 minuti di pura discesa ed è qui che secondo me, chi ha qualche problema di ginocchia potrebbe riscontrare qualche problema ma camminando con molta calma e mettendoci anche più di 40 minuti, avrete meno problemi.
La nostra gita finisce a Fusio, dove ci rinfreschiamo alle toilette del posteggio in paese, ma prima di tornare a casa, facciamo tappa ai due Self-Service posti sulla strada per la diga Sambuco (1 minuti di macchina):
il primo da Dazio ed il secondo da Tabacchi. Hanno dei prodotti strepitosi che spaziano dalla ricotta, al formaggio dell’alpe e al burro.
(Qui sotto trovate qualche scatto della nostra gita “hike with us”)
GRAZIE MILLE cari lettori per aver vissuto con noi questa splendida piccola avventura, spero vivamente che riuscirete prossimamente a viverla voi stessi oppure a pianificare una notte in tenda la prossima estate, perchè ne vale veramente la pena!
Un abbraccio a tutti e a presto con un’altra favolosa avventura.
Stephanie, Argo & Naìra
Bello articolo belle foto 😍