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Data dell’escursione | 22 gennaio 2023 |
Quando andare? | È raggiungibile tutto l’anno, ma consiglio la primavera, autunno ed inverno. ⋆ In inverno bisogna fare attenzione alla neve e ghiaccio, portatevi i ramponi da passeggio, io uso questi: Schuhspikes Schnee Winterwandern SH900 Erwachsene S–XL | QUECHUA | Decathlon.ch ⋆ In estate invece Pradòir è un alpeggio ed è proibito entrare nei prati. |
Difficoltà | T2 Sentiero con tracciato evidente e salite regolari. Se segnalato secondo norme FSS: bianco-rosso-bianco. Terreno talvolta ripido, pericolo di cadute esposte non escluso. |
Tempistiche (senza pausa) | 02h30 |
Lunghezza | 5km |
Dislivello | +505m/-505m |
Copertura telefono | 4 su 5 Copertura del telefono buona |
Mezzi di trasporto | Dovrete arrivare alla fermata del bus Dangio, Chiesa. Dalla stazione FFS di Biasca, prendere il bus nr. 131 in direzione di Olivone, Posta e scendere a Dangio, Chiesa. |
Posteggio | Clicca qui per aprire Google Maps Zona Ciasürèta 19-17 e continuare sulla strada che porta a Cregua |
Bambini | Per un bambino potrebbe risultare molto noiosa come escursione, consiglierei a bambini dai 8-9 anni in su abituati a camminare. |
Cani | Adatta a cani di tutte le grandezze. Cani anziani potrebbero avere problemi nel tratto a scendere verso Valle di Sopra, è veramente molto ripido. Da portare: ⋆ Piccolo kit di pronto soccorso ⋆ Ciotola + acqua ⋆ Snacks |
Acqua | Fontane presenti a Cregua di Dangio, Cregua di Aquila, due a Pradòir e Piano di Garè. Portare comunque 1L per sicurezza, potrebbe esserci un periodo di siccità, oppure in inverno potrebbero ghiacciarsi. |
Informazioni utili | Sentiero facile, tracciato e non presenta punti esposti. C’è solo un punto tra Piano di Garè e Valle di Sopra che il sentiero è ripidissimo, quasi a far male le ginocchia mentre si scende. Consiglio a chi ha problemi con le articolazioni e le ginocchia di farlo in salita oppure evitare questa escursione. |

Pradòir è un bellissimo punto panoramico affacciato sulla Valle di Blenio, uno straordinario balcone naturale a 1’437m di quota.
È un ampio alpeggio che guarda giù vertiginosamente verso Aquila.
A Pradòir ci siamo saliti proprio per caso.
Quel giorno ci siamo svegliati alle 09:00 con calma, dopo una serata passata con amici a festeggiare il mio compleanno, un caffè ed una fetta di pane e ci siamo decisi ad uscire per smaltire i bagordi della sera prima. Alle ore 11:30 circa eravamo in autostrada e stavamo uscendo a Biasca, per dirigerci verso la valle del sole.
Simone guidava ed io mi guardavo intorno, fuori dal finestrino, cercando quel punto da raggiungere, non troppo lungo perché era già tardi.
Quel giorno avevamo trovato la passeggiata perfetta, fattibile in un pomeriggio e con una bellissima vista panoramica, il tutto guardando fuori dal finestrino dell’automobile!

Capire dove poter lasciare l’auto è stato abbastanza semplice.
In paese a Dangio per noi era escluso, sarebbe diventata una passeggiata troppo lunga e preferivamo scendere con gli ultimi raggi di sole.
Così abbiamo aperto la nostra fedele cartina su Google Maps ed abbiamo visto una strada che portava a Cregua di Dangio. All’imbocco della strada nessun cartello mostrava divieto e rassicurati abbiamo iniziato la nostra ricerca di un posteggio.
Poco sotto Cregua di Dangio abbiamo trovato un posto auto perfetto, un bel prato con a bordo strada lo spazio necessario, per alcune automobili.
Impacchettiamo tutto, pettorina e guinzaglio ai cani e si parte per quello che si prospetta un bel pomeriggio!

In 5 minuti raggiungiamo Cregua di Dangio, un monte composto da una ventina di cascine, tutte perfettamente costruite a bordo strada e che guardano verso il sole, verso la valle.
Il nostro giro però prevede la visita di Cregua di Dangio alla fine, quindi ci dirigiamo verso nord, verso Cregua di Aquila su una bellissima mulattiera che ci permette di chiacchierare un pochino e raccontarci della bella serata trascorsa a casa la sera prima.
In questo tratto, e più avanti a salire, Argo e Naìra sono stati tenuti al guinzaglio.
Molti escrementi di capriolo e cervo ci hanno accompagnato ed i nasi di Argo e Naìra erano continuamente sollecitati da odori molto invitanti.

Ci fermiamo a Cregua di Aquila ad assaggiare l’acqua della fontana.
Siamo soliti a portarci molta acqua appresso, ma siccome a Riva San Vitale è molto calcarea, appena troviamo una fontana con acqua buona e fresca, svuotiamo le nostre borracce per riempirle nuovamente.
Lo fate anche voi?


Ripartiamo!
Ora la strada forestale diventa un sentiero e comincia a salire. Mai ripido e faticoso, anzi piacevole.
In 15 minuti circa arriviamo al punto geografico 1073, dove ci aspetta una panchina ed un primo assaggio del paesaggio sulla valle.
Che meraviglia! La giornata era PERFETTA. Sole, poco vento, poco ghiaccio e temperature gradevoli. Inoltre, strano ma vero, nessuna persona nei dintorni.


La salita per Pradòir è un pochino più ripida ma nulla di troppo faticoso.
La parte più bella arriva a ca. 1’300m d’altezza quando da un bosco di faggi e betulle improvvisamente di trasforma in un bosco di pini e conifere, forse con qualche larice qua e là.
In un’oretta si raggiunge Pradòir oppure chiamato anche Pratodoro.
La fatica fatta a salire viene totalmente ricompensata dal paesaggio.
Iniziamo a vedere innanzi a noi la cima del Simano, inconfondibile! Da bambina lo chiamavo “l’uomo che urla” per la sua forma.
Giriamo lo sguardo e vediamo il Matro, il Pizzo Erra, il Pizzo Molare, la Punta di Stou, la Punta di Larescia ed il rifugio Nido d’Aquila, lo Scopi ed il Rossetto.
Solo per citarne alcune, anzi dimentico anche il Sosto, proprio alle nostre spalle.
Avrei potuto stare ore e ore lì seduta, su un sasso, ad ammirare il paesaggio.
Purtroppo però il vento ci aveva raggiunto ed io non ero munita di guscio protettivo. MALE!
Troviamo riparo dietro un masso per bere un tè caldo e mangiare una mela.
Quanta bellezza intorno a noi, e che pace!
Una domenica di gennaio senza incontrare anima viva.
Il tempo per qualche scatto e decidiamo di scendere a Cregua.





Pradòi in estate dev’essere molto affollata.
Abbiamo scorto alcuni cartelli con la scritta “non entrare nei prati” e l’unico motivo per cui non si potrebbe entrare è: mucche al pascolo!
La magia del luogo potrebbe dunque svanire dato che non ci si può accomodare dove si vuole, pertanto consiglio di fare questa passeggiata tra i mesi di ottobre e maggio, prima che caricano l’alpe.

Il sentiero che scende verso Dangio è ampio e largo, ho il vago presentimento che ci salgano in auto all’alpe.
Da Pradòir arriviamo a Corsanghee dove ammiriamo la posizione perfetta di una cascina: da sola, un bel prato tutto per lei, una vista magnifica.
Se potessi scegliere di comprare una cascina, probabilmente sceglierei questa!

Continuiamo la nostra discesa fino ad arrivare a Piano di Garè.
Anche qui, un monte veramente bellissimo, con una vista pazzesca.
Le cascine sono un pochino lasciate a se stesse con tetti in lamiera, muri cementati e legno vecchio ma anche questi dettagli hanno il loro fascino.
Da questo momento in avanti preparate le ginocchia, vi faranno male!
La ripidità del sentiero tra Piano di Garè e Valle di Sopra è qualcosa di sovrannaturale. Mi chiedo come qualsiasi mezzi, al di fuori di un Quad, possa salire la strada sterrata che porta a Pradòir. IMPOSSIBILE (penso)!
Qui in inverno dovrete fare attenzione al ghiaccio, portevi i ramponi da passeggio perché potrebbe diventare pericoloso.
Corricchiando arriviamo a Cregua di Dangio, abbiamo saltato il passaggio dai monti di Valle di Sopra.
La posizione di Cregua di Dangio è veramente idilliaca. Tanto sole, un bel prato davanti a sé, tante cascine vicine l’una con l’altra ma senza disturbarsi l’una con l’altra e non di meno una vista perfetta sul mio amato Simano.
Vinco al lotto compro una cascina da queste parti!

Prima di rientrare alla nostra automobile, veniamo salutati da uno stormo di gracchi alpini. Tantissimi e bellissimi!
Al mio fischio, si sono avvicinati curiosi per poi allontanarsi, facendosi cullare la vento che soffiava giù dalla Val Soia.
Un pomeriggio fantastico ed un luogo veramente magico!
Si trovano poche informazioni su Pradòir, l’alpigiano che lo occupa e qualche cenno storico ma sono sicura che un pochino vi innamorerete anche voi di quel bellissimo paesaggio sulla valle del sole!
Cari lettori, grazie mille per aver letto il nostro articolo fino qui!
Con l’augurio di vivere tantissime e bellissime avventure prossimamente, vi abbraccio!
A presto,
Stephanie, Argo e Naìra