Pizzo d’Eus (1’730m) – Val Verzasca

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Data dell’escursione 03.10.2022
DifficoltàT3
Escursioni di montagna di media difficoltà ma impegnativa fisicamente.
Tempistiche (senza pausa)circa 05h00min
Lunghezza 9km
Dislivello +1’260m/-1’260m
Mezzi di trasportoNoi siamo partiti da Rancone, frazione di Lavertezzo dove i mezzi di trasporto non arrivano.
Per chi utilizza bus/treno è consigliato:
Arrivare alla stazione FFS di Tenero e prendere l’AutoPostale 321 in direzione di Sonogno e scendere a Lavertezzo, Paese.
Sono da calcolare in più: +80m/-80m, 25 minuti ed una lunghezza di 1km metri circa.
PosteggioClicca qui per aprire Google Maps

Rancone, 6633 Verzasca
!!! Attenzione: vi sono un paio di cartelli sulla strada che impediscono a chi non è residente di passare.
Sarà mia premura informarmi se si può passaree sono stati posti per ridurre il turismo di massa oppure di fatto c’è un divieto.
(Capita che in alcune frazioni mettano questi cartelli per cercare di tenere il turismo lontano ma che non hanno nessuna base legale).
BambiniNon è consigliato, è un’escursione impegnativa.
AcquaTroverete due fontane alla partenza, Rancone, e poi più nulla fino ad Eus.
Per i cani è poca l’acqua presente!
Noi avevamo 1L a testa per me e Simone + 1,5L per i cani circa.
Informazioni utiliEscursione impegnativa fisicamente, consigliata a persone motivate ad arrivare in cima ed un pochino allenate.
Presenta alcuni punti vertiginosi dove una persona che ne soffre, potrebbe bloccarsi e non proseguire.
Di fatto non è pericolosa ma in alcuni punti può destare difficoltà.

Cani sì, ma solo se sono abituati alla montagna.
Vedrete alcune fotografie di punti dove il sentiero è scavato nella roccia ed il cane deve saper mettere le zampe al posto giusto onde evitare di scivolare e farsi male.
Sconsigliato a cani di piccola taglia o con zampe corte, fareste loro del male e basta in quanto è un’escursione molto ripida con ostacoli grandi anche per noi umani.
Inoltre, cani con predatorio alto o che rispondono poco al richiamo meglio tenerli al guinzaglio. Sul sentiero vedrete tracce di caprioli e camosci e se dovessero rincorrerne uno, ci sono punti molto ripidi.

Quest’escursione era stata salvata nella mia lista di cose da fare da ormai troppo tempo.
Ero un po’ intimidita nel farla da sola, in quanto dalla cartina si poteva percepire la ripidità del percorso nonché alcuni passaggi in roccia che, ignoravo se fossero stati assicurati o pericolosi, soprattutto per i cani.

Qua e là nel web sbirciando fotografie della zona, mi sono fatta un’idea ed ho deciso di chiedere a Simone ❤️ se mi avrebbe accompagnata, ignara di cosa avremmo potuto trovare e se fosse fattibile per i cani.
Saremmo stati prontissimi a tornare indietro qual ora l’avessimo reputato difficile e pericoloso per loro!


È una giornata autunnale meravigliosa: fresca, limpida e che profuma di vigna.

Lasciamo l’automobile a Rancone, passando due cartelli di divieto ma… sul web tutti hanno posteggiato lì ed ho il dubbio che siano cartelli per persuadere il turista ad arrivare in paese, ma senza base legale.
Non abbiamo però incontrato anima viva a cui chiedere e pronti a ricevere una multa, lasciamo l’auto ad uno dei ca. 10 posteggi presenti.

Partiamo carichi di energia e voglia di respirare aria fresca e pulita.
Passiamo il nucleo e alla prima fontana, stop obbligatorio per riempire le borracce.

!!! Fate rifornimento d’acqua in una delle due fontane a Rancone perchè sul vostro percorso non troverete acqua!

Va via liscia da Rancone al bivio per Rodana

E come da titolo, la prima parte da Rancone è soft.
Entrerete in un bosco misto di castagno, nocciolo, qualche betulla e faggio. Noterete l’elevata umidità ma non fastidiosa, d’altronde è autunno e la mattina è ancora molto fresco.

Questi primi 2km vi permetteranno di ingranare la marcia e riscaldare le gambe.
Sorpassata la cappella a circa 30 min da Rancone, il sentiero scende per 200 metri verso il fiume, dove dovrete attraversare il ponte sul Riale di Carecchio. Mi raccomando prestate attenzione a non cadere, il ponte è molto scivoloso!

Godetevi ancora 10 minuti di tranquillità perchè poi inizia la vera salita!
Una delle immagini sotto vi mostrerà il bivio per Rodana:

Da Rodana al nucleno di Eus: da qui si sale!

La prima parte è stata un riscaldamento ma qui si inizia a fare sul serio.
Vi renderete presto conto che non mentivo quando all’inizio vi informavo che i cani con le gambe corte oppure di piccola taglia avrebbero fatto fatica, gli ostacoli sul nostro cammino da superare sono molti e alti.


Il sentiero da Rodana ogni tanto è marcato con le strisce bianco-blu-bianco, ogni tanto con i segni bianco-rosso-bianco e alle volte vedrete dei puntini blu. Anche se non fosse segnalato è molto visibile ed è l’unico quindi, perdere le tracce sarebbe praticamente impossibile!

Notiamo moltissime case diroccate ed abbandonate a loro stesse, più volte ci siamo chiesti a cosa servissero, chi ci viveva oppure quali tipi di attività venivano svolte al loro interno. Ho provato ad informarmi su Google ma purtroppo senza esito, voi avete qualche idea?


Piccola parentesi: quando vi trovate davanti a sentieri così ripidi, dove avrete pochi km ed un dislivello corposo, cercate di rallentare il passo e piuttosto di mantenere un ritmo calmo e lento ma costante. Fermatevi poco se non per bere un goccio d’acqua.
Questo vi permetterà di arrivare a destinazione senza troppi problemi perchè più vi fermate a fare pause, peggio sarà per le vostre gambe, le sentirete sempre più stanche e pesanti.


Il primo punto “critico” di questa escursione arriverà ad un’ora dal bivio, dovrete attraversare una roccia munita di catene e gradini scavati nel sasso. Un vero spettacolo da vedere e vi sembrerà più difficile di quello che realmente è:

Passato questo punto, poco dopo ne arriverà un altro simile, un po’ più esposto:

Sembrano dei passaggi pericolosi ma di fatto non lo sono.
I cani dovranno prestare un pochino di attenzione nel salire e anche voi, soprattutto se la roccia è bagnata.

Andando avanti il sentiero torna ad essere ripido ma sentiero.
Facciamo una breve pausa frutta/noci e…. UN PORCINO!

È da tutta la stagione che cerchiamo funghi e non ne troviamo, per una volta che non siamo preparati si presentano dinnanzi a noi, senza nemmeno cercarli.

Inutile dire che dal mio kit medico mi tocca tirare fuori il coltellino d’emergenza e cercare una sistemazione nel mio zaino.
Simone perde un’oretta alla ricerca e ovviamente ho dovuto aiutarlo, cani compresi😂

Il bottino si presenta molto prosperoso e tra qualche porcino e qualche fiorone, riusciamo a racimolare 2 kg di mercanzia sana e perfetta.

Il tempo passa e dobbiamo continuare la nostra salita, le mie gambe sembrano fatte di legno, per riprendere il ritmo mi sono dovuta far aiutare da una caramella allo zucchero d’uva. Voi le utilizzate come aiutino in caso d’emergenza? Io sempre! Sono buone, gustose e mi danno una carica pazzesca!

Arriviamo al nucleo di Eus alle ore 12:30 circa, ma non ci soffermiamo, il pranzo sul Pizzo era d’obbligo data la giornata soleggiata e calda.

Anche qui, da Eus al Pizzo Eus il sentiero è visibile e intuitivo, in circa 15 minuti arriverete in cima.

Pizzo d’Eus

Il Pizzo d’Eus non è sicuramente una di quelle cime pericolose, con solo roccia e complicate da raggiungere.
Tutt’altro! Lo si raggiunge facilmente ed è proprio per questo che la rende una passeggiata attrattiva, alla portata di tutti. Dovrete solo allenarvi a questi dislivelli.

Sul Pizzo troverete solo un mucchietto di sassi, messi uno sopra l’altro per mostravi il punto più alto ma cosa lo rende particolare è la vista a 360°. Da lì potrete ammirare il Pizzo Vogorno in tutto il suo splendore, girandoci in senso antiorario avrete il Madone, il Poncione di Piota, la Cima Pianca, il Poncione Rosso, la Cima di Bri, la Cima di Gagnone, il Poncione d’Alnasca, il Blinnenhorn, il Madom da Sgióf, il Madone (sopra la Cima della Trosa), e tante altre bellezze meno conosciute.
Insomma, potrete sognare un pezzetto della Via alta della Verzasca e quella della Valle Maggia, ammirare le valli di Carecchio (stupenda) e quella di Piancascia, nonché circondarvi di tranquillità e tanta bellezza, lasciano il turismo di massa proprio sotto di voi, a valle.

Abbiamo pranzato, scattato qualche fotografia ma è ora di scendere, prima del previsto. 😢
Simone ha allenamento di skater e la sosta funghi ci ha fatto perdere molto tempo.

Sarei tanto voluta scendere da Monte della Valle, verso la Valle Carecchio ma il sentiero era un’incognita ed avevamo solo 2h30min per arrivare all’auto. Abbiamo deciso di andare sul sicuro, ritornando dalla stessa via.

Scendendo dal Pizzo d’Eus ci siamo fermati un pochino al nucleo per fare qualche fotografia, ricaricare le borracce di acqua limpida e poi via dritti verso valle.

Giornata stupenda, la Val Verzasca non delude mai!
Allenate i polpacci, chiappe e andate a far visita a questo luogo incantato.

Ciao Amici 💜
Alla prossima stupenda avventura!

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Insieme ai miei due fedeli amici a quattro zampe, Argo & Naìra, giriamo il Canton Ticino e la Svizzera alla ricerca di bellissime avventure da vivere insieme e condividerle con voi.

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