Data dell’escursione | 20.03.2022 |
Tipologia | Circolare |
Difficoltà | Escursione di montagna T3 |
Tempistiche (senza pausa) | 4h 30min |
Lunghezza | 12km circa |
Dislivello | + 940m/- 930m |
Mezzi di trasporto | Dalla Stazione ferroviaria di Giubiasco prendere il bus n° 212 per Carena e scendere a Carena. |
Posteggio | Diversi posteggi comunali, noi abbiamo trovato qua: Clicca qui per aprire Google Maps Posteggio gratuito |
Bambini | Dai 10 anni se un minimo abituati a camminare. |
Acqua | Nessuna fontana trovata sul percorso, durante la salita diversi ruscelli ma meglio portare molta acqua, per sé e per i cani. |
Cani in Capanna Capanna Genzianella | I cani non sono ammessi all’interno della struttura. Una tettoia esterna è a loro disposizione. |

Nuovamente una domenica di bel tempo, ultimamente la meteo è dalla nostra parte.
Non avevamo programmi e ma ci siamo svegliati con una voglia matta di escursioni estive.
Capita anche a voi quando fuori vedete il sole?
Per una volta ho dato carta bianca a Martino e ho fatto scegliere a lui la destinazione:
decide di portarmi in Val Morobbia più precisamente al Sasso Guidà.
Questa volta niente capanna, niente laghetti e torniamo su una cima.

Il primo pezzo sulla strada cantonale ci riporta al paese di Melera, il sentiero che abbiamo deciso di prendere per la salita parte da lì.
Cominciamo con una tranquilla salita nel bosco, tra ruscelli e piacevoli tratti in pianura e in poco tempo ci troviamo a Pian Dolce, dove la vista, e il fatto di essere riparati dal venticello fastidioso di inizio giornata, ci convincono a fare pausa pranzo prima di raggiungere la meta.
Tra l’altro siamo appena sotto la capanna Genzianella, che è però chiusa per la stagione, e al momento senza un guardiano incaricato (informazioni su http://www.capanneti.ch)
Da qua inizia una salita tagliagambe nel bosco prima di incontrare… la temuta neve di fine stagione, che ero CONVINTA di non trovare! Fortunatamente un breve tratto e ben battuto da moltissima di altra gente passata prima di noi.
L’ idea di passare per il Motto d’Arbino ci è passata per la testa, ma viste le condizioni della neve ed essendo la prima scarpinata da tanto tempo, abbiamo preferito non strafare e continuare verso il Sasso Guidà. Sarà per la prossima volta!

Chiazzona di neve superata e finalmente vediamo la cima, per me non troppo entusiasmo: dalla parte opposta c’è uno strapiombo pazzesco (il puntino arancione, mia automobile nel posteggio di Carena, si vedeva molto bene).
Il sentiero è largo e sicuro ma comunque prestate attenzione a dove mettete i piedi.

Vertigini a parte, da qua la vista è qualcosa di meraviglioso, un ultimo strappo un pochino più stretto e avventuroso ci aspetta prima di averne una ancora migliore.
Intanto facciamo qualche foto a Lea, ancora fiera e convinta di averci portati sani e salvi in cima.
In tutto ciò vorrei dirvi che, tranne un gruppo di ragazzi incrociati poco prima della cima, per tutta la nostra escursione siamo stati SOLI.
In questa giornata, mettiamoci delle temperature miti per il periodo, una bella scottatura in faccia ed io sono già entrata in modalità estate…(peccato per la neve :D) CHE SPETTACOLO!


Noi siamo quelli dei giri ad anello, quindi a meno che proprio non ci sia qualcosa che ce lo impedisce, quando possiamo farlo ne approfittiamo, anche se comporta una neve molliccia e ventata, dove ogni metro passi giù fino alla coscia malgrado la traccia fatta in precedenza. Questo ci ha allungato la passeggiata di almeno un’ora, sicuri comunque di non correre rischi.
Arrivati all’alpe Pisciarotondo (per tutta l’escursione ci siamo chiesti come avessero tirato fuori questo nome, ma sicuramente c’è una spiegazione) ci rendiamo conto che l’agonia della neve è finalmente finita e possiamo rilassarci prima dell’ultima e infinita ora di discesa. Peccato che poi ci si saino messe le foglie nel bosco di faggio, ma quando non è giornata non è giornata 😀

Malgrado io mi lamenti sempre del dislivello, della neve e di altre calamità naturali, la passeggiata è stata davvero rigenerante e super piacevole, senza neve, senza foschia e con magari un salamino in capanna la consiglio a chiunque e sono sicura che non ne rimarrete delusi.

Da noi e Lea per questa volta è tutto, alla prossima escursione amici.